Definiamo "spirituale": non nel senso di una contrapposizione col corpo, con la materia, così come il concetto di Spirito è stato inculcato patologicamente dal divenire delle religioni, ma Spirito come logica d'amore per ogni materia, per i corpi tutti quanti senza vincoli di sangue, perché appartenenti tutti alla stessa Origine Cosmica, appartenenti allo stesso corpo cosmico.
In tal senso, nell'animismo nomade, l'ospitalità è sacra, lo straniero (chi non ha lo stesso vincolo di sangue) è sacro, il diverso è accolto con gioia, perché è il "Dio del domani" che porta il dono del nuovo, presagio di felicità (tutta la tradizione di proprietà nomade, ellenica, ebrea e pellerossa lo dimostra).
Soltanto nel periodo residenziale lo straniero appare come nemico da combattere perché ogni cosa nuova può nascondere morte, distruzione, paura nel domani, paura nel "vedere Dio" (chi lo vede "muore": secondo l'antica credenza biblica).
Paura del domani, perché lo specchio del diverso, in codesta società, riflette sempre la morte, una volta che la Terra sia stata contaminata dal Possesso e dallo Stato.
Nelle originarie comunità nomade comuniste, che fanno da struttura portante a tutta l'umanità, senza classi, senza Stato, vi era la Legge della Parola, movimento del più debole, negatrice di ogni Stato;
ma l'attuale sistema, in cui viviamo, in nome dell'economia, in nome dello Stato, in nome della proprietà di pochi (leggasi anche in nome della Scienza) uccide la Legge, uccide il Nomade che è parola vivente della Legge, uccide la certezza e l'universalità del Diritto dello Spirito, uccide il sogno del Fanciullo, deteriorando ogni rapporto di libertà, deteriorando ogni rapporto di moralità, perché a chi ha, gli si dà e lo si mantiene, costi quel che costi, nell'abbondanza; e a chi non ha, gli si toglie quel poco che ha per darlo a chi ha già; il più debole lo si fa diventare più debole, cioè servo, mentre il più forte lo si fa diventare padrone, aspetto di degenerazione della fortezza (tutto questo lo codifica lo Stato).
L'opera della Legge fa diventare invece il più forte "padre - madre - figlio", togliendo a chi ha per darlo a chi non ha; così il più debole diventa "figlio", in tal modo la Legge fa l'interesse razionale di tutti, perché tutti si potranno trovare nella condizione di essere aiutati cioè quando ne hanno bisogno.
"La realtà ché Non ha confini (l'anima nomade per eccellenza)
dà forza allo stanco,
e accresce vigore
a colui che è spossato,
I giovani s'affaticano e
si stancano; i giovani scelti
vacillano e cadono, ma quelli
che sperano nell'En Sof (Eterno: realtà nomade senza confini)
acquistano nuove forze
s'alzano a volo come aquile
corrono e non si stancano
camminano e non si affaticano" (Isaia, 40,29-31)